Attualmente esistono solo 1.500 di panda giganti che, sopravvivendo allo stato brado, mantengono viva la loro lontana discendenza dall’orso.
Sebbene siano dei mammiferi, la dieta prevalente dei panda giganti si limita all’assunzione di germogli e foglie di bambù, ossia la parte più morbida e proteica, concedendosi in rari casi degli alimenti derivanti da altra vegetazione (come frutti selvatici ed ortaggi), oppure del pesce o altri piccoli animali (come insetti, topi ed agnelli).
Nonostante tutto, il bambù rappresenta il 99% della loro dieta giornaliera.
Ma poiché l’apporto calorico del bamboo è scarso e sostanzialmente insufficiente se assunti a dosi controllate, i panda sono costretti a mangiarne in gran quantità, e sebbene siano molto veloci nell’assimilazione, trascorrono mediamente 12 ore al giorno a masticare. Il motivo è purtroppo di origine meccanica: riescono a digerire solo un quinto di ciò che assumono.
Per garantirsi salute e forza, i panda giganti devono pertanto mangiare molto, ossia ingurgitare velocemente una quantità dell’arbusto in una quantità tale da parificare il 40% del loro peso corporeo (e cioè dai 12 ai 38 kg di cibo), e il tutto in circa metà giornata.
Insomma, ogni panda passa metà della propria esistenza mangiando e l’altra metà dormendo, assumendo uno stile di vita privo di stress.
Se osservati durante la pennichella, li si potrà scorgere coricati su un lato oppure sistemati supini, con le zampe posteriori allungate o anche rannicchiate.
Un esempio di dolcezza russante!
Per garantire la sopravvivenza di un esemplare, ogni singolo panda gigante dovrebbe avere a propria disposizione almeno due specie di bambù nell’ambiente in cui vive, altrimenti morirà di fame: è questa la sfida che attualmente supporta l’estinzione di questo grosso mammifero. La scarsa quantità di bambù attualmente presente costituisce infatti la minaccia principale per la popolazione di panda giganti già numericamente provata.
Per fortuna la natura mette a loro disposizione circa 40 varietà di bambù suddivise in 9 generi diversi.
I panda giganti godono di una dentatura che diventa definitiva intorno al settimo mese di vita, e numericamente è sette volte quella umana.
È conformata per essere specifica per la masticazione prolungata di fibre e vegetali: hanno infatti dei molari piatti ed estesi. Questa conformazione permette loro di schiacciare adeguatamente i germogli, macerando le foglie e gli steli legnosi di bamboo.
Considerata l’elasticità e la resistenza offerta da questo tipo di legno, è impressionante pensare che i panda giganti possono spezzettare l’alimento fino ad uno spessore inferiore ai 4 cm.
Per nutrirsi i panda giganti utilizzano e zampe anteriori che, avendo le ossa del polso così ampie da potersi articolare come pollici prensili, trattengono gli steli a sufficienza per indirizzarli verso la bocca.
Nella fattispecie il palmo del panda gigante ha sei dita, di cui uno oppositore, che non è altro che un osso un più grande che li aiuta non solo a garantirsi una presa più efficace sul bambù, ma anche ad arrampicarsi sugli alberi: infatti, a dispetto della loro stazza, i panda giganti sono sia bravi scalatori che buoni nuotatori.
I panda sono timidi; non si avventurano nelle aree in cui vivono le persone. Ciò limita i panda a zone molto limitate.
Gli esemplari di panda, a differenza dei lontani parenti orsi, non costruiscono tane, se non in previsione del parto dei cuccioli, e non vanno in letargo.
Inoltre se in cima alle montagne dovesse fare troppo freddo, ridiscenderebbero fino a valle per trovare aree più calde.
Il segno caratteristico dei panda giganti è la pelliccia spessa, densa e bianca e nera. Questo non funge solo da segno distintivo, rendendoli unici nel loro genere, ma funge anche da protezione per il freddo delle foreste.
A differenza del pelo nero che si trova intorno agli occhi, alle orecchie e lungo le spalle, la coda è di un bianco candido.
Sebbene il panda gigante tenda ad essere un animale stanziale, gode di una buona memoria geografica, e usufruisce sia di un udito che di un olfatto ben sviluppati.
Quello che è carente è il senso visivo, piuttosto scarso nella visione diurna. Ciononostante le loro pupille sono conformate come quelle dei gatti, garantendo loro una vista notturna assai più efficace.
Dal momento che la specie dei panda giganti è numericamente limitata, e pertanto sono a rischio di estinzione, essi sono diventati una specie protetta, eletta come “tesoro nazionale” nonché simbolo della Cina.
Iscritto nell’elenco delle specie minacciate di estinzione dal 1990, le minacce più significative per i panda giganti sono la diminuzione della quantità di bambù a disposizione, la perdita dell’area di stanziamento e il bracconaggio. La Cina sebbene sia solo il 5% più grande rispetto agli USA, dona un asilo quattro volte maggiore alla popolazione di questi bradipi bicromatici.
Viaggiando nel vasto territorio cinese, poi, si ha la possibilità di osservarli
sia negli zoo di Pechino e di Hong Kong, oppure radunati presso il Centro di ricerca e allevamento situato vicino alla capitale del Sichuan, a Chengdu: in questa area protetta è possibile sia vederli che fotografarli da vicino.
Questi punti di tutela non solo fungono da difesa, ma rispettano anche l’indole caratteriale dei panda giganti, ossia la loro proverbiale timidezza: poiché evitano di avventurarsi in aree rurali popolate, il loro stanziamento si limiterebbe a pochissime e ristrette aree verdi. Aspetto che poi sarebbe ulteriormente complicato dall’abitudine di questi plantigradi a vivere in solitudine, segnando il territorio con i loro odori per impedire l’ingresso ad altri simili.
I panda giganti sono inoltre stati un simbolo di pace per la Cina. Qualche centinaio di anni fa, infatti, le tribù cinesi coinvolte in guerra avrebbero avuto l’usanza di sollevare una bandiera con l’immagine di un panda per fermare una battaglia o suggerire una tregua.
La leggenda narra che il panda, un tempo, fosse un orso tutto bianco.
Quando però una bimba cercò di salvare un cucciolo di panda dalle grinfie di un leopardo, rimanendo uccisa, mosse un moto di pietà nella comunità dei panda che decisero di andare al suo funerale.
Essi vi si recarono disegnandosi dei bracciali di cenere nera in segno di lutto.
Fu così che, mentre erano intenti ad asciugarsi gli occhi, ad abbracciarsi e a coprirsi le orecchie, si allargarono la cenere nera su tutte queste parti del corpo, assumendo così la caratteristica pelliccia bicolore.
Ed infine, sempre per la bonarietà del carattere del panda gigante, molti cinesi ne ravvisano una connessione del simbolo dello Yin e Yang: molti cittadini credono che l’indole gentile del panda dimostri come la giusta mescolanza tra bianco e nero porti pace e armonia quando equilibrati.
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» I Cuccioli di Panda
Vita media: dai 15 ai 20 anni in natura (fino ai 30 anni in cattività)
Peso: fino a 150 kg
Taglia: altezza fino 0,75 m/ lunghezza fino 1,5 m
Riproduzione: un cucciolo ogni due anni
Colore: bianco e nero
Classe: mammiferi
Famiglia: orsi
Nome cinese: 大熊猫 dàxióngmāo /dah-sshyong-maow/ (grande orso gatto)
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